Un crimine di guerra dimenticato: le "marocchinate"
- magnarini
- 20 feb 2018
- Tempo di lettura: 2 min

Durante la campagna d’Italia del 1943-45, sul nostro territorio combatterono truppe americane, inglesi, canadesi, neozelandesi, indiane, sudafricane, polacche, marocchine, algerine, tunisine e brasiliane. Fu la più crudele guerra civile della nostra storia. Fu una lenta e angosciosa avanzata, con confuse strategie, imprevidenze militari, mancanza di energia nei momenti critici.
Un crimine di guerra dimenticato
Oggi parlo di una pagina nera, dimenticata, che spero un giorno verrà alla luce: le “marocchinate”. Un termine leggero e divertente per una pagina vergognosa.
I goumier erano soldati marocchini inquadrati nell’esercito francese, sotto il comando del generale Juin. Dopo la durissima battaglia di Montecassino e lo sfondamento della linea Gustav (primavera del ’44), i marocchini diedero sfogo ai loro istinti bestiali con stupri, razzie, violenze inaudite. Le testimonianze degli abitanti della Valle del Liri e dei Monti Aurunci (province di Frosinone e Latina) parlano chiaro: il sindaco di Esperia (comune in provincia di Frosinone) affermò che nella sua città 700 donne su un totale di 2.500 abitanti furono stuprate, e alcune di esse, in seguito a ciò, morirono.

Numerosi uomini che tentarono di difendere le proprie donne furono uccisi o violentati a loro volta. Il parroco di Esperia don Alberto Terrilli che cercò invano di salvare tre donne dalle violenze dei soldati, fu legato e sodomizzato tutta la notte morendo due giorni dopo per le sevizie subite. Questi episodi sono molto ben rappresentati nel film “La ciociara”, con Sofia Loren (foto all'inizio dell'articolo): lei e la figlia subiscono uno stupro dai goumier.
Al convegno "Eroi e vittime del '44: una memoria rimossa" tenutasi a Castro dei Volsci il 15 ottobre 2011, venne fatta una stima dello stupro di massa: « Dalle numerose documentazioni raccolte oggi possiamo affermare che ci furono un minimo di 20.000 casi accertati di violenze, numero che comunque non rispecchia la verità; diversi referti medici dell'epoca riferirono che un terzo delle donne violentate, sia per vergogna o pudore, preferì non denunciare. Facendo una valutazione complessiva delle violenze commesse dal "Corpo di Spedizione Francese", che iniziò le proprie attività in Sicilia e le terminò alle porte di Firenze, possiamo affermare con certezza che ci fu un minimo di 60.000 donne stuprate, e ben 18.000 violenze carnali. I soldati magrebini mediamente stupravano in gruppi da due o tre, ma abbiamo raccolto testimonianze di donne violentate anche da 100, 200 e 300 magrebini ».

Le responsabilità francesi
Le “marocchinate” furono autorizzate e benedette dal comando francese: oggi sappiamo che i generali francesi offrirono libertà di razzia e stupro in cambio della disciplina in battaglia. Esiste un volantino che promette, in cambio dell’impegno in battaglia, 50 ore in cui “sarete i padroni assoluti di ciò che troverete al di là del nemico. Nessuno vi punirà per ciò che farete, nessuno vi chiederà conto di ciò che prenderete”.
Penso che l’omertà sia dovuta alla paura di “offendere” il governo francese. Sappiamo bene che in questa Europa noi facciamo quello che Germania e Francia ordinano, e ho la sensazione che questo valga anche per le “marocchinate”. Spero di aver aperto un piccolo spiraglio, e vi chiedo di diffondere questa storia, di parlarne. Vorrei che, come per le foibe, tra qualche anno esistesse una commemorazione anche per questa terribile vicenda.
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