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Topolino in Abissinia: la propaganda fascista rivolta ai più piccoli

  • Immagine del redattore: magnarini
    magnarini
  • 2 gen 2018
  • Tempo di lettura: 2 min

Il fascismo, come tutte le dittature, aveva nella propaganda un'arma fondamentale. "Topolino in Abissinia" era un disco (la TV era ancora lontana) che raccontava ai più piccoli una storia "edificante".


Il testo di Topolino va in Abissinia è atroce.

Un gruppo di soldati si trova in Africa Orientale, tutti pronti a menar le mani e a cacciare il Negus Hailé Selassié dalla sua Etiopia. In questa bolgia guerresca appare Topolino, vestito da soldato provetto.

Viene annunciato in questo modo: “è il più bel tipo di militare che sia sbarcato nell’Africa Orientale”. Poi a Topolino vengono poste le domande di rito. I due militari di alto grado vogliono sapere a quale distretto appartiene il topo. Lui con la sua vocina acida e irritante risponde “nessun distretto, sono volontario”. Una camicia nera in poche parole.

I militari che lo stanno interrogando sono assai impressionati. Bofonchiano, se la ridono di gusto, felici di aver trovato un militare così perfetto ed onesto, vanto del Duce e del futuro impero. Gli chiedono naturalmente se è armato. Lì Topolino da il meglio di sè e dice “mi sono armato da solo. Ho la spada, il fucile, una mitragliatrice sulle spalle e mezzo litro di gas asfissiante nella borraccia”. Quello che l’Italia non ha ammesso per decenni, l’uso dei gas nella guerra in Etiopia, è candidamente svelato in una crudelissima canzone per bambini.

Topolino dichiara che “appena vedo il negus lo servo a dovere. Se è nero lo faccio diventare bianco dallo spavento”. Ma il negus non gli basta. Lui vuole massacrare tutti. Ed ha un motivo ben preciso che spiega ai suoi comandanti: “ho molta premura. Ho promesso a mia mamma di mandarle una pelle di un moro per farci un paio di scarpe”. Ma la mamma di Topolino non è l’unica ad avere necessità di pelli. Topolino infatti aggiunge: “a mio padre manderò tre o quattro pelli per fare i cuscini della Balilla. A mio zio un vagone di pelli perché fa il guantaio”. E poi chiosa: “me la vedrò da solo con quei cioccolatini”.


(Il file audio si trova facilmente in rete)


 
 
 

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