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La leggenda di Castel Sant'Angelo

  • Immagine del redattore: magnarini
    magnarini
  • 25 feb 2018
  • Tempo di lettura: 1 min

Sulla cima di Castel Sant'Angelo troneggia la statua di un angelo, nell'atto di riporre la spada nel fodero. Da bambino, quando mio padre mi portò a vederlo da vicino, pensai che stesse estraendo la spada. In realtà è il contrario: la sta rimettendo nel fodero. Vi racconto la leggenda da cui trae origine questa rappresentazione.



Prima che la statua desse il nome odierno a Castel Sant'Angelo, quel monumento era noto come mausoleo di Adriano, di epoca romana.

Siamo nel VI secolo, a Roma infuria una terribile epidemia di peste. Papa Gregorio I, noto come Gregorio Magno, per invocare la misericordia divina, organizza una processione di tre giorni a cui prende parte l'intera cittadinanza. Giunti all'altezza del mausoleo di Adriano, i romani distinguono chiaramente in cielo la sagoma luminosa di un angelo nell'atto di riporre nel fodero una spada fiammeggiante.


Si tratta dell'arcangelo Michele; l'atto di riporre la spada nel fodero viene interpretato come buon auspicio: l'angelo della Morte ha finito di mietere vittime. E infatti quella sera stessa la pestilenza cessa.

E' il 29 agosto del 590: il mausoleo di Adriano è diventato il Castello dell'Angelo.

 
 
 

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