Il massacro di Katyn
- magnarini
- 11 lug 2018
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Nei boschi intorno al villaggio russo di Katyn si svolse un terribile crimine di guerra da parte di Stalin, tenuto segreto per lungo tempo, in nome della ragion di Stato, da Regno Unito e Stati Uniti

Nel 1939 Stalin e Hitler erano alleati (un’alleanza che nelle varie conferenze di pace tra le potenze vincitrici fu opportunamente dimenticata), e di comune accordo invasero la Polonia e se la spartirono.
Katyn è un villaggio non lontano da Smolesk, nella Russia europea. Già negli anni ’40 in quei boschi furono scavate di nascosto delle profonde fosse dove l’NKVD, la polizia politica di Stalin, assassinò e occultò in tutta segretezza 10mila prigionieri polacchi. Altri 12mila vennero assassinati in circostanze analoghe in campi di prigionia dissemina ti tra l’Ucraina e la Bielorussia. L’occupazione russa della Polonia era stata altrettanto violenta di quella nazista: oltre un milione e mezzo di polacchi erano stati imprigionati, deportati, usati come schiavi per costruire strade e ferrovie o fatti morire di fame e di stenti. Le vittime di Katyn erano l’elite dei prigionieri. Tra i morti c’erano generali, professori universitari, scienziati, giornalisti e scrittori. L’ordine di morte era stato diramato direttamente da Stalin il 5 marzo 1940, con l’obiettivo di sterminare non solo gli ufficiali polacchi, ma anche tutti i potenziali leader di una eventuale rivolta anticomunista.

Protagonista indiscusso dell’eccidio fu il generale dell’NKVD Blokhin; nella sua base di Kalinin aveva fatto allestire un’apposita stanza insonorizzata e dotata di canalette di scolo per il sangue. Uno dopo l’altro, i prigionieri venivano condotti in sua presenza e lui, coperto da un grembiule di cuoio per non sporcarsi, li uccideva con un colpo di pistola alla testa. Ogni notte era in grado di eliminarne 300, usando una pistola di piccolo calibro per non affaticare la spalla. Nel giro di un mese ne aveva eliminati circa 7000.
Prima di assassinare le vittime, l’NKVD trascrisse tutti gli indirizzi dei familiari a cui i prigionieri avevano scritto. Così in un secondo tempo fu in grado di arrestare altre 60mila persone, che vennero deportate in Kazakistan e in Siberia.

Le fosse vennero scoperte solo nella primavera del ’43, quando Katyn era compresa nei territori conquistati da Hitler, ma i russi negarono ogni addebito, sostenendo che i responsabili erano i nazisti. Potevano contare sulla silenziosa complicità del Regno Unito e degli Stati Uniti, che non avevano alcun interesse a compromettere la loro alleanza con l’URSS.
Così non venne condotta alcuna inchiesta ufficiale e sull’eccidio cadde l’oblio, interrotto soltanto 50 anni dopo, quando Gorbaciov ammise, in parte, le proprie responsabilità.

Esiste un film sulla vicenda: si intitola “Katyn”, regia di Andrzej Wajda, che a Katyn perse suo padre. L’uscita in Italia è stata ostacolata dalla Sinistra: uscì in pochissime sale e fu pesantemente censurato. Comunque è visibile su youtube.
Qui sotto: link per un breve video sulla vicenda
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