1974: il referendum sul divorzio

In questi giorni ricorre l’anniversario del referendum che confermò il divorzio in Italia. Era il maggio 1974, e finalmente lo Stato si affrancò dalla Chiesa e divenne un paese moderno.

Riporto le parole del compianto Nino Manfredi, perché trovo queste parole spontanee e rispondenti allo stato d’animo di quei tempi. Oggi appaiono cose scontate, ma non dimentichiamo com’era l’Italia dei primi anni ’70: ci volle coraggio da parte di un attore affermato ad esporsi con questo spot, soprattutto contro la Chiesa.

(In fondo troverete il link di questo spot, e il link di uno spot di Gianni Morandi sullo stesso argomento).

GIORNALISTA: Scusi Signor Manfredi, lei è per l’abolizione?

MANFREDI: Scusi, sa, ma ce so’ tante cose brutte da aboli’, vogliamo aboli’ proprio l’unica cosa bbona, il divorzio? Io sono per l’indissolubilità del matrimonio riuscito e non del matrimonio fallito. Meglio il divorzio delle corna quotidiane, delle botte con l’intervento dei vicini, delle pistolettate, delle coltellate, dell’arsenico nei cannolicchi, senza parlare delle conseguenze che tutto questo provoca sui figli.

GIORNALISTA: Lei conosce personalmente qualcuno che abbia ottenuto il divorzio?

MANFREDI: No, solo gente che era divisa da anni e ha sanato qualche situazione incresciosa. Invece conosco due amici che hanno ottenuto l’annullamento dalla Sacra Rota. È costato qualche milioncino, ma lui è uno che sta bene e ha ottenuto l’annullamento per “impossibilità al coito”. C’ha avuto quattro figli, come impotente me pare abbastanza prolifico. Ma qua entriamo nel campo della fede, dei miracoli… Bisogna crederci. La moglie non ha beccato una lira, perché l’annullamento ecclesiastico non prevede alimenti, difesa morale e materiale dei figli. E che difendi? Nun ce so’. Quelli sono quattro ipotesi di figli, quattro immaginazioni, anche se mangiano. Oh, poi lei me deve spiega’ perché si possono poter dividere soltanto i cattolici coi soldi mentre il divorzio non costa niente…

(Link: spot di Nino Manfredi)

(Link: spot di Gianni Morandi)